Km zero è quasi bio?

Km Zero non significa necessariamente Bio – perché dobbiamo fare chiarezza?

Molti pensano che “km zero” e “biologico” siano sinonimi, ma non è così. Km zero significa semplicemente che un prodotto è stato coltivato o realizzato vicino al luogo di vendita. Quindi, riduce le distanze di trasporto e può abbattere le emissioni legate alla logistica. Tuttavia, non garantisce che il prodotto sia privo di pesticidi chimici o realizzato con metodi sostenibili. Per questo motivo, km zero è importante per la sostenibilità locale, ma non assicura la qualità biologica.

L’importanza di questa distinzione mi è stata confermata recentemente durante una gita a San Gimignano, in Toscana. In questa pittoresca cittadina ho scoperto un negozio che si vantava di essere l’unico produttore locale di salame tradizionale di cinghiale. Cartelli vistosi dichiaravano: „Prodotti di produzione propria – Km0! Senza antibiotici!“ Incuriosito, sono entrato nel negozio e mi sono guardato intorno. Un miele di castagno biologico ha catturato la mia attenzione e l’ho portato alla cassa. Lì venivano offerte generosamente fette fresche di salame da degustare.

CC BY-SA 4.0

Cosa Garantisce il Biologico?

Il biologico certificato, al contrario, segue regole precise e controllate a livello europeo. Queste norme limitano l’uso di pesticidi, fertilizzanti chimici e additivi dannosi. Inoltre, tutelano il suolo, l’acqua e la biodiversità. Grazie a queste regole, chi acquista bio può essere sicuro di consumare cibi più sani e rispettosi dell’ambiente.

«Vendete anche carne biologica?» chiesi. La venditrice mi guardò sorpresa: «Carne biologica? Mai sentito. E comunque, al bio non ci credo!» Rimasi stupito, visto che vendeva miele biologico. Alla mia domanda sul perché fosse scettica, rispose che il biologico non può esistere se il vicino coltiva in modo convenzionale. Le spiegai che i prodotti bio sono certificati secondo le norme UE e che devono esserci barriere naturali o altre misure per evitare contaminazioni, come previsto dal Regolamento UE 2018/848. Lei però rimase ferma sulla sua idea: secondo lei bastava fidarsi del vicino e i prodotti locali erano sempre migliori. Non volli discutere oltre. Con orgoglio mi mostrò il suo salame «senza antibiotici». Al mio entusiasmo spiegò che la certificazione garantisce solo l’assenza di antibiotici negli ultimi sei mesi di vita dell’animale. «Ah, solo negli ultimi sei mesi… peccato», replicai. Acquistai comunque il miele e lasciai il negozio pieno di riflessioni.

 

„Vendete anche carne biologica?“
„Carne biologica? Mai sentito. E comunque, al bio non ci credo!“
 

Quest’esperienza mi ha fatto capire ancora una volta perché i consumatori spesso si sentano confusi: se persino i venditori non credono completamente nei prodotti certificati e pubblicizzano mezze verità, la fiducia verso i prodotti biologici e le loro certificazioni inevitabilmente ne risente. Eppure, la certificazione biologica non è questione di fede, bensì si basa su norme ben definite e controllate a livello statale nell’UE (Regolamento UE 2018/848). Solo i prodotti con il logo verde europeo del biologico garantiscono effettivamente che tutta la catena produttiva sia sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Km Zero e Bio Possono Coesistere?

Assolutamente sì! Anche se sono concetti diversi, possono completarsi. Quando un prodotto è sia km zero che biologico, offre vantaggi ancora maggiori: riduce l’impatto ambientale legato ai trasporti e garantisce allo stesso tempo metodi di produzione sostenibili. Così, si supportano le aziende agricole locali e si favorisce un’economia più equa. Chi vuole davvero sostenere l’agricoltura regionale e sostenibile e promuovere il benessere animale deve imparare a distinguere tra promesse pubblicitarie emotive e standard chiaramente certificati. „Km Zero“ rappresenta un buon passo, ma non è affatto „quasi bio“. Solo i prodotti certificati biologici assicurano in modo affidabile che l’intera catena produttiva sia sostenibile e amica dell’ambiente. Non lasciamoci quindi confondere – guardiamo con attenzione!

Perché Conoscere la Differenza È Fondamentale

Sapere la differenza tra km zero e biologico permette ai consumatori di scegliere in modo più consapevole. Infatti, un prodotto a km zero non è automaticamente bio, e un prodotto bio può arrivare da lontano. Per questo, è importante leggere le etichette e informarsi sull’origine e sul metodo di produzione. Inoltre, scegliere bio e km zero insieme, quando possibile, significa tutelare la salute, sostenere il territorio e ridurre l’inquinamento. Così possiamo contribuire attivamente a un sistema alimentare più giusto e sostenibile.

 Confronto Km Zero vs Bio 

 (Tabella riassuntiva)

AspettoKm ZeroAgricoltura Biologica (Reg. UE 2018/848)
ProvenienzaLocale, vicino al punto di vendita, nessuna certificazione obbligatoriaNon necessariamente locale, certificata UE
Uso di pesticidiNon regolamentatoVietato uso di sostanze chimiche sintetiche
Uso di antibioticiVariabile, spesso non definito chiaramenteRigorosamente limitato e controllato
ControlliNessuna certificazione obbligatoriaControlli regolari obbligatori e certificazione UE
Impatto ambientaleRidotto (meno trasporti)Basso, grazie a pratiche sostenibili e regolamentate

 

Altre informazioni utili

 

Km Zero rappresenta un’importante iniziativa per sostenere l’economia locale e ridurre l’impatto ambientale del trasporto, ma non va confuso con l’agricoltura biologica. Per scelte davvero sostenibili e consapevoli è fondamentale informarsi correttamente e affidarsi ai prodotti che rispettano rigorosamente standard certificati. Scegliamo con attenzione e consapevolezza per promuovere un futuro sostenibile!

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